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sostenibilità: parliamo con Rossella Sobrero

La sostenibilità aziendale? Passa dal coinvolgimento delle persone – con Rossella Sobrero

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Engagement e sostenibilità: ecco qual è stato il tema del primissimo Visionary HR Talks organizzato da MyNet con l’obiettivo di coinvolgere professionisti, docenti e giornalisti e riflettere insieme sul futuro della gestione aziendale e del suo cuore pulsante, le persone.
E quale ospite migliore di Rossella Sobrero, docente di Comunicazione Istituzionale presso la Statale di Milano, presidente della Ferpi (Federazione delle Relazioni Pubbliche) e fondatrice di Koinètica, la prima realtà italiana dedicata alla comunicazione della Responsabilità Sociale d’Impresa?
Con oltre 20 anni di esperienza nel settore, Rossella Sobrero ha sottolineato l’importanza della sostenibilità in azienda e, soprattutto, del coinvolgimento delle persone.
Perché la sostenibilità deve mettere al centro dell’attenzione gli stakeholder, dipendenti in primis. Ma qual è la situazione attuale nelle imprese italiane? Come aumentare l’engagement dei dipendenti e, soprattutto, come fare della sostenibilità un vantaggio competitivo?

L’evoluzione del concetto di sostenibilità

Quando Rossella Sobrero ha fondato Koinètica assieme a Giacomo Ghidelli, nell’ormai lontano 2002, il tema della sostenibilità non era particolarmente sentito dagli imprenditori. A considerare la Responsabilità Sociale d’Impresa rilevante erano infatti pochi imprenditori e manager visionari; gli unici, di fatto, ad aver colto sin da allora la stretta parentela tra sostenibilità e approccio strategico d’impresa.

Ad oggi, le cose sono notevolmente cambiate (e per fortuna, aggiungo io).
Il concetto stesso di sostenibilità pare finalmente essersi allargato a comprendere non soltanto la dimensione ambientale ma, negli ultimi 2 o 3 anni, anche quella sociale. La cosa, d’altronde, non deve sorprendere: negli anni sono sorte numerosissime metriche e strumenti per aiutare le imprese a misurare il proprio impatto ambientale ed è perciò naturale che la sostenibilità sia stata a lungo considerata esclusivamente per la sua dimensione ambientale. Ora, invece, nuove consapevolezze e sensibilità ci hanno permesso di intendere la sostenibilità anche in quanto impegno sul sociale. Un impegno verso le persone insomma, in primo luogo dei collaboratori che l’azienda la vivono sulla propria pelle in modo diretto, ogni giorno.

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La fine dell’approccio top-down

Allo stesso tempo, un cambiamento che si è registrato con evidenza negli ultimi 7 anni (e lo affermo con certezza perché l’ho visto avvenire con i miei occhi, avvicinandomi al mondo della CSR e condividendo la mia esperienza con altri imprenditori) è l’avvento della logica bottom-top.

Se un tempo i valori della sostenibilità erano qualcosa di definito dall’alto dall’imprenditore e imposto ai collaboratori, ad oggi sono i collaboratori stessi a pretendere da parte dell’azienda una nuova attenzione e considerazione nei confronti delle persone e dell’ambiente. La sostenibilità, insomma, si è trasformata in un tassello fondante della cultura aziendale perché si è trasformata per tutti in un valore imprescindibile.

L’”organismo azienda” stesso ha oggi una nuova consapevolezza.

Per le aziende in particolare, sottolinea Rossella Sobrero, c’è ora la certezza che la sostenibilità e la competitività sono due concetti strettamente connessi tra loro. E cosa accade quando le imprese colgono che la Responsabilità Sociale d’Impresa aiuta a sostenere al meglio il business? Che la sostenibilità si trasforma in cultura d’impresa.

D’altronde, il passaggio dalla logica top-down a quella bottom-up trova un’ulteriore spiegazione: gli imprenditori, da soli, non possono ottenere alcun risultato senza coinvolgere nel modo giusto i collaboratori.

Ed ecco qui la stretta connessione tra sostenibilità economica, sociale e ambientale e engagement delle persone in azienda.

Coinvolgere i dipendenti nella sostenibilità

Per Rossella Sobrero il piccolo ma rivoluzionario cambiamento che ha investito il tema della sostenibilità è la nuova consapevolezza, da parte delle imprese, che la sostenibilità conviene. E conviene, ancor di più, quando a farsi ambasciatori della sostenibilità sono in primo luogo i dipendenti e i collaboratori.

Ma come (e quando) si possono coinvolgere le persone in azienda?

Il coinvolgimento delle singole persone va ricercato a monte, sin dal momento della creazione del piano strategico. Come anticipato, da tempo la logica top-down del capo padrone che impone misure, regole e principi non funziona più in azienda (e chissà se ha mai funzionato davvero).

Codice etico, carta dei valori e codice di comportamento, solo per fare degli esempi, sono strumenti che ancora troppo spesso vengono redatti esclusivamente dal top management senza coinvolgere chi l’azienda la vive nel concreto ogni giorno.

Il modo migliore per dar vita a strumenti e documenti davvero calati nel contesto aziendale, che tengano conto delle esigenze e dei valori condivisi dal team, è coinvolgere i collaboratori creando momenti di condivisione dedicati. Il frutto di questi momenti saranno infatti documenti che tutti potranno percepire come propri e a cui sentiranno di poter fare affidamento e riferimento. Questo è valido ancor più per i codici di comportamento aziendale che in molte organizzazioni strutturate sono documenti che devono essere sottoscritti da dipendenti e fornitori. Chiaramente, c’è bisogno che la condivisione e il coinvolgimento avvenga prima e durante la stesura di questo importante documento.

Vuoi approfondire il tema? Leggi La sostenibilità aziendale: quando l’etica si fonde con il business.

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Sostenibilità: alcune modalità e strumenti di coinvolgimento

Per ingaggiare saldamente i dipendenti esistono numerosissimi strumenti che puntano a sottolineare l’importanza del collaborare con una visione sostenibile del futuro aziendale; per creare un ambiente in cui sia bello lavorare e per garantire all’impresa la capacità di rimanere rilevante nel mercato di riferimento.

L’obiettivo, d’altronde, è uno: fare in modo che la sostenibilità permei la cultura aziendale.

Il volontariato d’impresa

Tra le belle attività che ha avuto modo di osservare Rossella Sobrero, c’è certo il volontariato d’impresa. Si tratta di progetti che vedono l’impresa incoraggiare, supportare o organizzare in prima persona la partecipazione attiva e concreta del proprio personale alla vita della comunità locale o a sostegno di organizzazioni e associazioni no profit, durante l’orario di lavoro. Questa, in particolare, è un’occasione incredibile per tutti i collaboratori di entrare maggiormente in contatto con le realtà che operano nel territorio e potersi sentire utili e importanti (approfondisci il team dei bisogni primari e secondari delle persone in questo articolo dedicato alla piramide di Maslow).

Naturalmente, si tratta anche di un’importante evento di team building che non richiede l’intervento e l’organizzazione da parte di società specializzate.

In questo caso, la promozione della sostenibilità e l’engagement dei collaboratori vanno di pari passo.

Gli hackathon

Molte aziende, soprattutto di grandi dimensioni, danno vita a veri e propri hackathon con l’obiettivo di valorizzare la creatività dei propri collaboratori, spesso messi in contatto diretto con professionisti esterni. Si tratta di eventi dalla durata variabile in cui le persone, organizzate in gruppi distinti, di dedicano ad un proprio progetto collaborando insieme. Gli hackathon sono un ottimo strumento per ingaggiare le persone e per incoraggiarle a presentare nuove idee e soluzioni che potrebbero rivelarsi utili per l’azienda nel suo complesso.

La comunicazione trasparente

Ma naturalmente, non esiste engagement senza comunicazione. Parliamo dei momenti di pausa (la classica pausa caffè è sempre utilissima per coinvolgere le persone in azienda!) così come delle locandine appese in mensa.

Ad oggi, la tecnologia rappresenta un grande alleato nella creazione di un solido rapporto azienda-collaboratore. Con MyNet, ad esempio, le comunicazioni importanti che riguardano tutto il team (o una sua parte) possono essere condivise sotto forma di post multimediale all’interno di Bacheca, il social network aziendale.

Tutti questi strumenti possono rivelarsi utilissimi nel fa sentire le persone parte di una comunità e supportare il senso d’appartenenza.

Lo stesso può dirsi poi dei corsi di formazione con consulenti esterni, dai tradizionali incontri formativi in presenza a quelli sul web, in modalità sincrona o asincrona.

Il punto è che ogni azienda deve individuare lo strumento migliore per ottenere il massimo coinvolgimento da parte del proprio organico. Ad esempio, un’azienda del settore manufatturiero che vede gli operatori impegnati in costanti attività manuali dovrà trovare un modo per raggiungere i dipendenti proprio lì dove si trovano (magari con un’App per dipendenti!).

Il tema della comunicazione tra dipendenti e azienda è ad oggi un particolarmente vivo e nuovo, esattamente come 20 anni fa era nuovo il concetto di Responsabilità Sociale d’Impresa o CSR. D’altronde, la comunicazione a cui facciamo riferimento e che è necessario introdurre in azienda è quella bidirezionale. Viviamo infatti in un mondo in cui, basti pensare al fenomeno dei social, le persone non si accontentano più di essere degli spettatori ma desiderano essere soggetti attivi della comunicazione.

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Cosa fare per celebrare la sostenibilità in azienda

Per Rossello Sobrero i punti sono semplici:

  • Analizzare la realtà organizzativa con occhio critico;
  • Individuare punti di debolezza e punti di forza;
  • Cogliere minacce e opportunità.
  • Definire la strategia

La sostenibilità, è importante sottolinearlo, è un percorso, non un progetto. Ecco perché la costruzione della strategia che può trasformare l’azienda in una realtà sostenibile dev’essere fatta passo passo, con consapevolezza e trasparenza. Passi graduali, insomma, ma condivisi e supportati da tutti gli stakeholder.

Perché una cosa è certa: nel momento in cui l’azienda crede sinceramente nel valore della sostenibilità, la comunicazione e l’implementazione della giusta strategia diventano più semplici. Perché è con autenticità e trasparenza che l’azienda deve comunicare tutto ciò che riguarda la sostenibilità, dai traguardi raggiunti a quelli mancati.

Tutti al Salone della CSR

La pandemia da Covid 19 ha dato grande spinta al tema della sostenibilità. La pandemia, d’altronde, ha reso più evidente che mai alle aziende l’importanza della valorizzazione delle persone. Ma quali sono i più recenti trend in tema di sostenibilità? Come hanno fatto le altre aziende ad introdurre la sostenibilità in azienda? Quali sono le pratiche consolidate da considerare? Se hai voglia di confrontarti con altri imprenditori e approfondire il tema, non perderti il Salone della CSR e dell’innovazione sociale, l’evento annuale che si svolge a Milano per celebrare e condividere il valore della sostenibilità.

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Questo articolo è stato scritto da

Manuele CeschiaCEO di MyNet. Laureato in Economia e da sempre impegnato nel settore del marketing, della comunicazione e dell’organizzazione di eventi, si occupa dello sviluppo del progetto MyNet supportando il lavoro di tutti i team. Collabora con Università e Centri di formazione per condividere la sua esperienza professionale.

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