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Contratto di apprendistato: cos’è, quanto dura e qual è lo stipendio minimo

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In un’organizzazione, i dipendenti non sono mai una mera risorsa ma l’essenza stessa della crescita aziendale. Come abbiamo visto nell’articolo dedicato al tema del turnover del personale, infatti, introdurre in azienda nuove figure può infondere all’organizzazione nuova e preziosa linfa vitale.
Da questo punto di vista, il contratto di apprendistato, finalizzato alla formazione e all’aumento dell’occupazione giovanile, si distingue come un’opportunità per generare nuovi talenti. Da un lato, offre infatti ai giovani la libertà di poter crescere professionalmente e formarsi all’interno di un contesto aziendale, dall’altro offre alle aziende l’opportunità di aggiudicarsi nuova creatività, motivazione ed energia. Per le aziende poi, il contratto di apprendistato rappresenta una via sostenibile e lungimirante per rinnovare il proprio pool di talenti e garantisce importanti agevolazioni fiscali e contributive, che lo rendono una soluzione allettante anche sotto l’aspetto finanziario.
Ma cos’è, come funziona e quanto dura questo tipo di contratto? In questo articolo risponderemo a queste domande, indagando poi quanto guadagna un apprendista e qual è lo stipendio minimo previsto dal contratto di apprendistato.

Cos’è il contratto di apprendistato

Prima di passare a considerare qual è lo stipendio previsto da un contratto di apprendistato, è qui necessario partire dalle basi e chiarire quali sono le caratteristiche di questo tipo di contratto. Insomma, che cos’è l’apprendistato?

Secondo la definizione del D.lgs. 81/2015 attuativo del Job Act (artt.41-47), l’apprendistato è “un contratto di lavoro a tempo indeterminato finalizzato alla formazione e all’occupazione dei giovani”. Destinatari di questa opportunità tanto formativa quanto professionale sono infatti i giovani di età compresa tra i 15 e i 29 anni compiuti, nonostante dal 1° gennaio 2022 questa possibilità sia stata estesa, senza limiti di età, anche a:

  • disoccupati che beneficiano di NASPI
  • disoccupati che percepiscono la ASI
  • disoccupati che beneficiano di DIS-COLL
  • disoccupati che percepiscono altri ammortizzatori sociali.

Perché scegliere il contratto di apprendistato

Già in apertura abbiamo anticipato che il contratto di apprendistato offre un ventaglio di benefici sia per le aziende che per gli apprendisti.

I vantaggi per l’apprendista

L’apprendistato offre una serie di vantaggi significativi per gli apprendisti. Innanzitutto, fornisce loro una formazione professionale mirata, consentendogli di acquisire competenze specifiche necessarie per svolgere il lavoro in modo efficace. Questo percorso formativo non solo li prepara ad affrontare al meglio le sfide presenti, ma li equipaggia anche per affrontare con successo le sfide future del settore.

È innegabile, infatti, che per i giovani si tratti di un’esperienza lavorativa davvero preziosa, che permette di mettere in pratica le conoscenze acquisite sui banchi di scuola, durante gli studi, e affinare al contempo le proprie abilità acquisendone di nuove attraverso la pratica in un contesto lavorativo.

L’apprendistato, poi, offre agli apprendisti la possibilità di costruire una solida base per la propria carriera. Attraverso questo programma, infatti, i giovani dipendenti hanno l’opportunità di guadagnare un posto di lavoro stabile e potenzialmente di avanzare all’interno dell’azienda ospitante. Come vedremo a breve, infatti, se al termine del contratto né il datore di lavoro né l’apprendista recedono, questo si trasforma automaticamente in contratto a tempo indeterminato, offrendo quindi all’ormai ex-apprendista concrete prospettive per il futuro.

Nonostante lo stipendio di un apprendista sia generalmente inferiore a quello degli altri lavoratori qualificati, è altrettanto vero che garantisce in una certa stabilità, aumentando progressivamente nel corso degli anni.

I vantaggi per l’azienda

L’adozione del contratto di apprendistato da parte delle aziende ha conosciuto un notevole aumento negli ultimi anni. Come si spiega questo nuovo trend?

È innegabile che le agevolazioni retributive e contributive offerte ai datori di lavoro costituiscono un incentivo economico significativo alla scelta di questo contratto. Insomma, assumere un apprendista risulta generalmente più vantaggioso che assumere un dipendente già qualificato, ciò grazie agli sgravi fiscali e contributivi garantiti alle imprese.

Sul versante contributivo, le aziende possono beneficiare di agevolazioni fino all’anno successivo alla prosecuzione dell’apprendistato, in termini retributivi è utile tenere a mente che gli apprendisti possono essere inquadrati fino a due livelli inferiori rispetto al contratto collettivo nazionale di riferimento e infine, per ciò che concerne i costi formativi dell’apprendista, questi possono essere dedotti dalla base imponibile dell’IRAP.

Oltre a questi vantaggi tangibili, le aziende traggono numerosi altri benefici dall’apprendistato. Tra questi, rientra certamente l’opportunità di reclutare e formare giovani talenti che potrebbero diventare futuri dipendenti qualificati, assicurando così la continuità delle attività aziendali, così come l’introduzione in azienda di personale pronto a portare con sé idee fresche e prospettive innovative, che potrebbero contribuire concretamente al miglioramento delle operazioni aziendali.

contratto di apprendistato retribuzione: apprendista metalmeccanico assieme al tutor aziendale

Esiste l’apprendistato part-time?

Ebbene sì, le aziende sono libere di instaurare un contratto di apprendistato sia a tempo pieno che parziale.

È bene però ricordare che l’importanza della formazione in questa forma contrattuale impone che anche nell’apprendistato part-time l’apprendista debba essere messo nelle condizioni di raggiungere gli obiettivi formativi. Il tempo impiegato quindi in azienda dev’essere sufficiente sia a garantirgli l’acquisizione delle competenze professionali previste da contratto, sia quelle formative.

I diritti dell’apprendista

Gli apprendisti godono di diritti fondamentali equiparabili a quelli dei lavoratori con contratto a tempo determinato e indeterminato. Questi includono:

  • Ferie e permessi remunerati: gli apprendisti hanno diritto alla maturazione di ferie e permessi retribuiti in base al periodo di lavoro effettivamente prestato.
  • Copertura previdenziale e assicurativa: all’apprendista sono garantiti dalla legge i diritti alla copertura previdenziale e assicurativa in caso di malattia, infortuni sul lavoro, invalidità e vecchiaia.
  • Indennizzi per infortuni sul lavoro: in caso di incidenti sul lavoro, gli apprendisti hanno diritto agli indennizzi previsti per legge.
  • Maternità e assegno familiare: le lavoratrici apprendiste hanno diritto alla maternità e agli assegni familiari, come stabilito dalla normativa vigente.
  • Naspi di disoccupazione: in caso di licenziamento al termine del periodo di apprendistato, gli apprendisti possono usufruire della Naspi, l’indennità di disoccupazione prevista per legge.
  • Diritto di accesso al TFR: gli apprendisti hanno diritto all’accesso al Trattamento di Fine Rapporto esattamente come tutti gli altri lavoratori, secondo le disposizioni normative applicabili.

Quando dura il contratto di apprendistato?

Prima di passare al tema delle retribuzioni nell’apprendistato, è doveroso chiarire ancora un punto fondamentale relativo alla durata di questa tipologia di contratto.

La durata del contratto di apprendistato varia in base alla tipologia di contratto stipulata, che dipende principalmente dall’età dell’apprendista e dall’obiettivo formativo. Esistono infatti diverse tipologie di contratto, ciascuna con specifiche caratteristiche. Nello specifico parliamo di:

  • Apprendistato per la qualifica e il diploma professionale: rivolto ai giovani dai 15 ai 25 anni, mira al conseguimento di qualifiche come il diploma di istruzione secondaria superiore o il certificato di specializzazione tecnica superiore. La durata del contratto è legata al tempo necessario per ottenere la qualifica, ma non può comunque essere inferiore a 3 anni (o 4 anni per i diplomi quadriennali regionali).
  • Apprendistato professionalizzante: destinato ai giovani dai 18 ai 29 anni, questa forma di apprendistato è finalizzato al conseguimento di una qualifica professionale nel settore pubblico o privato. Normalmente, la durata del contratto non supera i 3 anni, ma può estendersi fino a 5 anni nel settore dell’artigianato.
  • Apprendistato di alta formazione e ricerca: accessibile ai giovani dai 18 ai 29 anni (o 17, se già in possesso di una qualifica professionale), è finalizzato al conseguimento di diplomi di scuola secondaria superiore, diplomi professionali di tecnico superiore, lauree, master, dottorati di ricerca o per il praticantato professionale. La durata del contratto è determinata dal percorso formativo necessario per ottenere il titolo desiderato ma non può in ogni caso essere inferiore ai 6 mesi.

Contratto di apprendistato: stipendio

Il contratto di apprendistato comporta per gli apprendisti una modalità retributiva differente rispetto agli altri dipendenti, poiché l’apprendista riceve una compensazione proporzionata non solo al lavoro svolto, ma anche alla formazione specifica ricevuta. Di conseguenza, lo stipendio degli apprendisti è in genere inferiore rispetto a quello dei dipendenti con la stessa qualifica e contratto regolare.

Durante il percorso di apprendistato, agli apprendisti non viene corrisposto l’intero importo previsto dal contratto collettivo per la qualifica, ma solo una percentuale. In generale, gli apprendisti hanno diritto a uno stipendio compreso tra il 50% e il 75% della retribuzione minima prevista per la categoria professionale del loro contratto di lavoro.

Tuttavia, questa retribuzione aumenta progressivamente ogni anno, fino a raggiungere il salario completo al termine dell’apprendistato. A questo punto, completata la formazione, gli apprendisti diventano a tutti gli effetti dipendenti a tempo indeterminato.

Ma qual è lo stipendio tipico in un contratto di apprendistato?

Secondo quanto riportato da Indeed, in Italia lo stipendio medio per gli apprendisti si attesta intorno a 1013,00 € al mese. Ma è pur sempre vero che questa cifra può variare a seconda di diversi fattori, come il tipo di contratto collettivo, la durata dell’apprendistato e il livello di inquadramento del lavoratore. Ad esempio, per gli apprendisti di età inferiore ai 18 anni, la retribuzione minima è più bassa rispetto a quelli di età superiore.

Ad ogni modo, può essere utile qui sottolineare che al di là della retribuzione minima prevista dalla contrattazione collettiva, ogni azienda può decidere di retribuire l’apprendista con uno stipendio maggiore rispetto al minimo stabilito per legge.

Da cosa dipende la retribuzione nei contratti di apprendistato?

La determinazione dello stipendio nei contratti di apprendistato dipende da diversi criteri, chiaramente indicati nel contratto di assunzione. Ecco alcuni fattori chiave che influenzano la retribuzione degli apprendisti:

  • Livello di inquadramento: gli apprendisti possono essere inquadrati fino a due livelli inferiori rispetto alla categoria corrispondente ai lavoratori con qualifiche simili a quelle per cui è finalizzato il contratto. Questo influisce direttamente sulla compensazione salariale dell’apprendista.
  • Durata del contratto: lo stipendio dell’apprendista tende ad aumentare progressivamente durante il periodo di apprendistato. Generalmente, è calcolato in base alla durata del contratto, ad esempio raggiungendo il 70% della normale retribuzione nel primo anno, l’80% nel secondo e il 90% nel terzo anno.
  • Tipologia di contratto: come abbiamo visto, esistono diverse tipologie di apprendistato, ciascuna con caratteristiche specifiche. Queste includono l’apprendistato per la qualifica e il diploma professionale, l’apprendistato professionalizzante e l’apprendistato di alta formazione e ricerca. La retribuzione può variare a seconda della tipologia di contratto stipulata.

Come si calcola lo stipendio netto in apprendistato?

Calcolare lo stipendio netto in un contratto di apprendistato richiede una valutazione precisa, poiché dipende da diversi fattori. Per quanto non sia possibile dare una risposta univoca alla domanda “quanto guadagna un apprendista?”, possiamo tuttavia delineare i passaggi generali per eseguire il calcolo in autonomia:

  1. Determina lo stipendio lordo: in base alla specifica posizione e all’inquadramento dell’apprendista, identifica lo stipendio lordo previsto per il contratto di apprendistato.
  2. Applica la riduzione percentuale: la retribuzione dell’apprendista subisce di solito una riduzione rispetto allo stipendio base di un dipendente assunto a tempo indeterminato. Questa riduzione varia durante il periodo di apprendistato (primo, secondo e terzo anno).
  3. Sottrai le imposte e le tasse: una volta ottenuto lo stipendio lordo ridotto, sottrai le imposte, le tasse e le ritenute previste dalla legge. Questo ti darà lo stipendio netto, ovvero la somma effettiva che l’apprendista riceverà in busta paga.

Ricorda che la precisione del calcolo dipende dalla corretta interpretazione del CCNL di riferimento e dalla conoscenza delle normative fiscali e previdenziali in vigore.

Dimissioni e recesso dal contratto di apprendistato

Le dimissioni e il recesso dal contratto di apprendistato seguono procedure specifiche che dipendono dalla fase del contratto:

  • Durante il periodo di prova il lavoratore ha il diritto di dimettersi senza preavviso, ma deve comunicare le proprie dimissioni al datore di lavoro per iscritto.
  • Dopo il periodo di prova il lavoratore può dimettersi senza fornire motivazioni specifiche, ma deve rispettare il preavviso previsto dalla legge.

Per quel che riguarda il datore di lavoro, questo è libero di licenziare l’apprendista durante l’apprendistato nel caso in cui vi siano giustificati motivi oggettivi o soggettivi, mentre può recedere dal contrato ad nutrum, cioè secondo la sua volontà, al termine del contratto.

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Questo articolo è stato scritto da

Manuele CeschiaCEO di MyNet. Laureato in Economia e da sempre impegnato nel settore del marketing, della comunicazione e dell’organizzazione di eventi, si occupa dello sviluppo del progetto MyNet supportando il lavoro di tutti i team. Collabora con Università e Centri di formazione per condividere la sua esperienza professionale.

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