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fringe benefit cosa sono: fumetto di lavoratore che sceglie il cuore al posto dei soldi

Fringe benefit: un'opportunità strategica per gli HR Manager

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Nel contesto aziendale moderno, gestire il benessere dei dipendenti è più che mai una leva strategica e competitiva. In un mercato del lavoro sempre più dinamico, infatti, le aziende non possono più limitarsi a offrire una retribuzione adeguata, ma devono investire in soluzioni che migliorino la qualità della vita dei propri collaboratori. I fringe benefit rappresentano proprio una di queste opportunità, offrendo vantaggi sia ai dipendenti che alle imprese.
Per gli HR Manager, i fringe benefit non sono solo strumenti di incentivazione economica, ma un vero e proprio asset strategico per attrarre talenti, fidelizzare i lavoratori e migliorare il clima aziendale.
Le nuove soglie di esenzione fiscale introdotte dalla Legge di Bilancio 2025 rendono la loro gestione ancora più vantaggiosa, ma anche più complessa.
Come possono gli HR Manager sfruttare al meglio questi strumenti? Quali sono le novità normative più importanti? E come la tecnologia può semplificare l’intero processo?
In questo articolo risponderemo a queste domande, esplorando cosa sono i fringe benefit, quali vantaggi offrono e come gestirli in modo efficace attraverso soluzioni digitali.

Cosa sono i fringe benefit?

I fringe benefit sono benefici accessori concessi ai dipendenti da parte dell’azienda, in aggiunta alla retribuzione monetaria. Possono essere erogati sotto forma di beni, servizi o rimborsi, e rappresentano un’alternativa efficace agli aumenti salariali, grazie ai vantaggi fiscali che offrono tanto ai lavoratori quanto alle imprese.

Secondo l’articolo 51 del TUIR (Testo Unico delle Imposte sui Redditi), i fringe benefit sono esenti da tassazione fino a una determinata soglia, permettendo così alle aziende di offrire un supporto economico concreto ai propri dipendenti senza incidere pesantemente sul costo del lavoro.

Esempi di fringe benefit più comuni

Gli HR Manager possono scegliere tra diverse tipologie di benefit, a seconda delle esigenze dei dipendenti e delle politiche aziendali. Alcuni dei più diffusi includono:

  • Buoni pasto e ticket restaurant
  • Auto aziendale ad uso promiscuo
  • Abbonamenti per i trasporti pubblici
  • Assicurazione sanitaria integrativa
  • Welfare per l’educazione dei figli (scuola, asili nido, libri scolastici)
  • Buoni benzina e rimborsi per spese di trasporto
  • Rimborsi per utenze domestiche (luce, gas, acqua)
  • Contributi per il mutuo o l’affitto della prima casa

Grazie agli aggiornamenti normativi della Legge di Bilancio 2025, i fringe benefit diventano ancora più vantaggiosi, includendo nuove soglie di esenzione fiscale e incentivi per determinate categorie di lavoratori.

Chi ne ha diritto?

I fringe benefit possono essere concessi a tutti i lavoratori dipendenti, ma la normativa fiscale stabilisce alcune regole precise su chi ne ha diritto e in che misura.

In generale, i fringe benefit possono essere erogati a tutti i dipendenti con un contratto di lavoro subordinato, sia a tempo determinato che indeterminato. Tuttavia, la loro assegnazione dipende dalle politiche aziendali, che possono prevedere benefit differenti a seconda del livello contrattuale, dell’anzianità aziendale o di particolari accordi con i sindacati.

Oltre ai lavoratori subordinati, alcune aziende potrebbero prevedere forme di benefit anche per collaboratori a progetto, manager e dirigenti, sebbene in questi casi le agevolazioni fiscali possano variare. È quindi fondamentale che gli HR Manager conoscano le regole di assegnazione e assicurino una gestione equa ed efficace dei fringe benefit all’interno dell’azienda.

salvadanaio con grafica di monetine che ci cadono dentro

Le novità legislative sui fringe benefit per il triennio 2025-2027

Negli ultimi anni, il governo ha progressivamente ampliato il ruolo dei fringe benefit come strumento di supporto economico ai lavoratori. Con la Legge di Bilancio 2025 (n. 207/2024), sono state confermate nuove soglie di esenzione fiscale e introdotte misure che favoriscono ulteriormente il loro utilizzo.

Dal 1° gennaio 2025, infatti, le aziende posso concedere ai propri dipendenti fringe benefit esenti da tasse fino a:

  • 000 € all’anno per tutti i dipendenti.
  • 000 € all’anno per i dipendenti con figli fiscalmente a carico.

Questi importi superano di gran lunga la soglia ordinaria di 258,23 euro, prevista in precedenza dal TUIR, offrendo un’opportunità concreta per rafforzare il welfare aziendale senza aumentare il costo del lavoro.

Spese ammissibili e agevolazioni per i lavoratori

Un’altra novità importante riguarda le tipologie di spese che possono rientrare nei fringe benefit. Oltre ai classici benefit (buoni pasto, auto aziendale, assicurazioni), dal 2025 i datori di lavoro potranno erogare benefit anche per:

  • Utenze domestiche (luce, gas, acqua)
  • Spese per l’affitto della prima casa
  • Rimborsi per gli interessi sul mutuo della prima casa

Questo significa che gli HR Manager possono ora offrire ai dipendenti un supporto economico concreto sulle spese quotidiane, migliorando il loro potere d’acquisto e il benessere finanziario.

Ma le novità non finiscono qui.

Per le aziende che assumeranno nuovi dipendenti a tempo indeterminato nel 2025, è prevista un’esenzione fiscale fino a 5.000 euro sui fringe benefit erogati per:

  • Rimborso delle spese di locazione
  • Contributi per il trasloco e il trasferimento
  • Agevolazioni per la mobilità lavorativa

Questa misura è pensata per incentivare l’occupazione e agevolare i lavoratori che si trasferiscono per lavoro, favorendo la flessibilità e la mobilità professionale.

Vantaggi dei fringe benefit per aziende e dipendenti

Come abbiamo anticipato fin qui, l’adozione strategica dei fringe benefit porta vantaggi concreti sia per i dipendenti che per le aziende. Se ben gestiti, questi strumenti non solo migliorano il benessere dei lavoratori, ma rappresentano anche una leva di risparmio fiscale e ottimizzazione del costo del lavoro.

Per un’azienda, offrire fringe benefit significa aumentare il valore percepito della retribuzione senza dover ricorrere ad aumenti salariali diretti, che avrebbero un impatto maggiore sul cuneo fiscale (leggi questo articolo per scoprire quanto costa, in media, un dipendente all’azienda).

Ecco i principali benefici per l’azienda:

  • Risparmio fiscale: i fringe benefit godono di esenzioni fiscali, riducendo il costo del lavoro per l’azienda rispetto a un aumento di stipendio netto.
  • Miglioramento dell’employer branding: un piano di welfare ben strutturato rende l’azienda più attraente per i talenti e migliora la sua reputazione.
  • Riduzione del turnover: i dipendenti soddisfatti e valorizzati tendono a rimanere più a lungo in azienda, riducendo i costi legati alla selezione e formazione di nuove risorse.
  • Maggiore produttività e engagement: i lavoratori che ricevono benefit mirati si sentono più motivati e coinvolti, con effetti positivi sulla performance aziendale.

E per i dipendenti?

Dal punto di vista del lavoratore, i fringe benefit rappresentano un supporto economico concreto, migliorando la qualità della vita senza impattare negativamente sul reddito imponibile. Tra i principali vantaggi troviamo:

  • Aumento del potere d’acquisto: l’accesso a benefit come rimborsi per mutuo, affitto o utenze aiuta i dipendenti a gestire meglio le spese quotidiane.
  • Maggiore benessere e soddisfazione lavorativa: un’azienda che offre benefit utili dimostra attenzione ai bisogni dei lavoratori, migliorando il clima aziendale.
  • Meno tasse sui benefit rispetto a un aumento salariale: un premio in denaro viene tassato come reddito, mentre i fringe benefit sono esenti entro le soglie previste.
  • Flessibilità e personalizzazione: un buon piano di benefit consente ai dipendenti di scegliere i servizi più adatti alle loro esigenze personali e familiari.

Come implementare un piano efficace di fringe benefit: una guida per HR manager

Ora che abbiamo visto cosa sono i fringe benefit e quali vantaggi apportano a dipendenti e aziende, non resta che capire come sfruttarne al meglio le potenzialità.
Un piano di benefit ben organizzato non solo migliora la soddisfazione dei dipendenti, ma permette anche all’azienda di ottimizzare i costi e ottenere il massimo vantaggio fiscale.

Ecco i passaggi chiave per implementare un piano efficace di fringe benefit:

Analizza le esigenze dei dipendenti

Ogni azienda ha una forza lavoro con esigenze diverse. Prima di introdurre un piano di benefit, dovrai capire quali sono le necessità reali dei dipendenti. Per riuscire a rispondere a questa domanda, potrai condurre sondaggi interni per raccogliere feedback diretti, analizzare i trend di welfare aziendale per capire quali benefit sono più richiesti nel settore e segmentare la popolazione aziendale in base a diversi criteri, come età, ruolo e necessità personali.

Questo approccio ti sarà utile per personalizzare l’offerta e garantire che i fringe benefit siano realmente apprezzati e utilizzati.

Definisci un budget e una strategia di assegnazione

Una volta individuate le esigenze dei dipendenti, in quanto HR Manager dovrai stabilire un budget sostenibile e definire come distribuire i fringe benefit.

La scelta dipende da vari fattori, tra cui il numero di dipendenti, la disponibilità economica dell’azienda e il vantaggio fiscale derivante dalle diverse tipologie di benefit. Un’azienda può decidere di adottare una strategia uniforme, offrendo a tutti i dipendenti lo stesso pacchetto di benefit, oppure una strategia flessibile, che consenta ai lavoratori di scegliere i benefit più adatti alle loro esigenze personali. In entrambi i casi, è importante bilanciare equità e personalizzazione per garantire un impatto positivo su tutta la forza lavoro.

Scegli i fringe benefit più efficaci

Dopo aver analizzato il budget e le necessità, arriva il momento di selezionare i fringe benefit più efficaci. Alcuni benefit tradizionali, come i buoni pasto o l’auto aziendale, rimangono molto apprezzati, ma negli ultimi anni sono emerse nuove esigenze, come il rimborso delle utenze domestiche, il contributo per mutuo o affitto e il welfare per l’istruzione.

In quanto HR Manager, sarai tu a dover valutare attentamente quali benefit siano più in linea con il profilo dei dipendenti e con gli obiettivi aziendali, tenendo conto anche delle ultime normative fiscali per massimizzare i vantaggi.

Comunica in modo chiaro il piano di benefit ai dipendenti

Anche il miglior piano di fringe benefit può risultare inefficace se i dipendenti non ne conoscono le opportunità o non sanno come accedervi. Per questo, la comunicazione gioca un ruolo fondamentale.

È importante spiegare in modo chiaro quali benefit sono disponibili, chi può usufruirne e come richiederli. Un’azienda può sfruttare diversi canali per diffondere queste informazioni, come newsletter aziendali, incontri informativi, piattaforme HR e materiali di supporto. Ciò che conta, però, è la trasparenza nella comunicazione perché è proprio questa ad aumentare il coinvolgimento dei dipendenti e a favorirne l’adozione.

Monitora il piano e adatta i fringe benefit nel tempo

Un piano di fringe benefit non è statico: deve essere monitorato e aggiornato in base alle esigenze aziendali, ai feedback dei dipendenti e alle evoluzioni normative.

Ecco perché dovrai raccogliere dati periodici sull’utilizzo dei benefit per capire quali vengono effettivamente sfruttati e quali, invece, potrebbero essere migliorati o sostituiti. Inoltre, mantenere un canale aperto con i dipendenti per raccogliere opinioni e suggerimenti ti aiuterà a rendere il piano sempre più efficace e in linea con le aspettative.

Una gestione attenta e flessibile permette all’azienda di offrire fringe benefit sempre più mirati e vantaggiosi, mantenendo alto il livello di soddisfazione e engagement dei dipendenti.

Come semplificare la gestione dei fringe benefit

Come abbiamo visto nel corso di questo articolo, gestire i fringe benefit in modo efficace significa in realtà moltissime cose: dal garantire ai dipendenti un accesso immediati ai loro vantaggi al monitoraggio e ottimizzazione costante di questi strumenti da parte dell’HR Manager.

Per assicurarsi tutto ciò, sempre più aziende stanno scegliendo di adoperare app per la gestione delle risorse umane come MyNet. MyNet, grazie alla sua struttura modulare e intuitiva, facilita infatti la gestione centralizzata dei benefit aziendali, semplificando la comunicazione tra azienda e lavoratori.

Attraverso l’app, i dipendenti possono accedere rapidamente alle informazioni sui benefit disponibili, inviare richieste e monitorare le agevolazioni di cui usufruiscono, mentre i responsabili HR possono tenere traccia dell’andamento del piano welfare, raccogliere feedback e aggiornare le politiche aziendali in base alle necessità del personale. Con una gestione più fluida e digitale, MyNet aiuta le aziende a trasformare i fringe benefit in una leva strategica di crescita e benessere aziendale.

Vuoi scoprire come gestire i fringe benefit in modo più semplice ed efficace? Contattaci per una consulenza su MyNet.

Questo articolo è stato scritto da

Manuele CeschiaCEO di MyNet. Laureato in Economia e da sempre impegnato nel settore del marketing, della comunicazione e dell’organizzazione di eventi, si occupa dello sviluppo del progetto MyNet supportando il lavoro di tutti i team. Collabora con Università e Centri di formazione per condividere la sua esperienza professionale.

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