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Dipendenti felici per aziende felici: i meriti dei benefit aziendali

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Il principio alla base del welfare azienda è semplice: dipendenti felici equivalgono ad aziende felici. E le aziende felici ottengono più successo di quelle infelici. Organizzazioni e responsabili HR sono sempre più consapevoli, in quest’epoca in cui le barriere tra paesi sono venute meno e un pc permette di lavorare per realtà anche lontanissime, che reclutare, trattenere e fidelizzare i talenti è a tutti gli effetti l’obiettivo strategico da raggiungere per garantire la prosperità dell’azienda e ottenere vantaggi competitivi rispetto ai concorrenti. Ma come si possono attirare i candidati migliori trattenendo allo stesso tempo i dipendenti più qualificati? La ricerca Employer Brand Research 2022 di Randstad, svolta intervistando 163.000 rispondenti in 5.944 aziende distribuite in 31 paesi diversi, sottolinea come tra i fattori che più convincono i lavoratori, in particolare i millennials, vi siano i benefit aziendali per dipendenti.

Dopo aver accennato all’argomento nel nostro articolo Il piano welfare c’è ma non si vede?, torniamo alle basi e scopriamo che cosa sono (e a cosa servono) i benefit aziendali.

Benefit aziendali: cosa sono

Oltre a quella targata Randstad, sono numerosissime le ricerche e i sondaggi che mettono in luce l’importanza che i benefit aziendali assumono per i lavoratori, spesso persino maggiore rispetto ad un aumento salariale. I beni non salariali hanno infatti il potere di accrescere il senso di appartenenza e la felicità delle persone migliorandone il work-life balance.

Non è un caso che i responsabili HR stiano offrendo benefit sempre più ricercati e mirati sulle esigenze e richieste dei propri dipendenti con l’obiettivo di far sentire i propri collaboratori apprezzati e supportati e, di conseguenza, aumentarne la produttività e la motivazione sul lavoro.

Ma che cosa sono i benefit aziendali? Con benefit aziendale si intende qualsiasi bene, servizio o agevolazione concessa dal datore di lavoro ai propri dipendenti al di fuori della busta paga.

Secondo il Codice Civile, un lavoratore può infatti essere retribuito anche attraverso l’erogazione di beni e sevizi non monetari che si integrano al denaro previsto in busta paga. Questi beni e servizi rientrano a tutti gli effetti nel welfare aziendale poiché spesso non riguardano esclusivamente il collaboratore ma si applicano anche alle persone a lui vicine. Si pensi al pagamento delle rette scolastiche dei figli, ai buoni spesa o, ancora, agli asili aziendali, all’assistenza sanitaria e ai buoni benzina. Questi benefit aziendali hanno il grande vantaggio di aumentare il benessere dei collaboratori rafforzando al contempo l’attaccamento emotivo all’azienda, percepita come una realtà sicura e attenta ai propri dipendenti.

Considerata l’importanza che i benefit hanno agli occhi dei lavoratori, e il ruolo che giocano al momento della scelta di un nuovo datore di lavoro, è importantissimo fare in modo che le persone ne siano a conoscenza sin dalla fase di recruiting per proseguire con quella di onboarding.  

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Tra fringe benefits e flexible benefit

Scendendo nel dettaglio, i benefit aziendali possono essere organizzati in due categorie distinte che sottostanno a trattamenti fiscali diversi:

  • Fringe benefit: si tratta di beni o servizi non monetari, compensi in natura che rientrano generalmente nel contratto individuale. Proprio per questo, concorrono a pieno titolo alla formazione del reddito e sono soggetti a tassazione una volta superata un determinata soglia;
  • Flexible benefit: si tratta di beni o servizi non monetari parte integrante del welfare aziendale che l’azienda può erogare in aggiunta alla retribuzione. Sono benefit non disciplinati nei contratti individuali e esenti dal pagamento di tasse e contributi che puntano ad aumentare il benessere dei dipendenti.

A cosa servono i benefit per i lavoratori

Se come abbiamo visto prima “dipendenti felici equivalgono ad aziende felici” (e di successo) possiamo aggiungere che “i benefit aziendali equivalgono al work engagement”, a quello stato mentale positivo cioè che lega i dipendenti all’azienda. Il circolo virtuoso creato dai benefit aziendali non include i soli vantaggi in termini di benessere psicofisico relativi ai dipendenti ma, piuttosto, include anche importantissimi vantaggi per l’azienda, andando ad aumentare senza sforzi il livello di engagement, motivazione e produttività delle persone sul lavoro. In fondo, non è un caso che uno dei motti di MyNet sottolinei come le persone siano il vero cuore pulsante di ogni azienda.

Riassumendo, i vantaggi che le aziende ottengono offrendo benefit ai propri collaboratori sono:

  • Diminuzione del tasso di turnover e di assenteismo;
  • Incremento del senso di appartenenza e miglioramento del clima lavorativo;
  • Aumento della produttività;
  • Diffusione di un’immagine aziendale positiva che facilita l’Employee Advocacy e l’attrazione di nuovi talenti.

quali sono i benefit aziendali: immagine di bersagli con frecce a colpire il centro

Quali sono i benefit aziendali: degli esempi

Per prendere un po’ di ispirazione, ecco un elenco di alcuni tra i benefit aziendali più utilizzati dalle imprese:

  • Auto aziendale: particolarmente apprezzata dai collaboratori che percorrono molti chilometri per trasferte o appuntamenti professionali. Per tutti gli altri, perché non optare per il car sharing favorendo e rendendo comune la pratica di condividere l’auto per recarsi al lavoro? Ne abbiamo parlato qui.
  • SIM o telefono aziendale: per fornire i propri collaboratori di uno strumento con cui portare a termine attività di lavoro anche al di fuori dell’ufficio senza utilizzare strumenti personali.
  • Buoni pasto: per garantire ai collaboratori la possibilità di acquistare cibo per il pranzo in ufficio o per la spesa al supermercato aumentandone quindi il potere d’acquisto. Un consiglio? Offri ai tuoi dipendenti caffè, acqua e qualche stuzzichino gratuito all’interno dell’azienda.
  • Copertura sanitaria: con sconti e agevolazioni per visite mediche, fisioterapie e dentisti applicabili al dipendente e ai suoi familiari di primo grado per coprire il bisogno primario della salute.
  • Smart working: sempre più in voga a seguito dell’emergenza sanitaria da COVID-19, il lavoro da casa, anche per qualche giorno a settimana, continua a rappresentare per i lavoratori uno dei benefit aziendali più apprezzati.
  • Asilo nido e scuola materna aziendale o bonus bebè: per tutti i genitori che conoscono le difficoltà della gestione dei figli e del lavoro.
  • Flessibilità oraria: introducendo orari di entrata e uscita flessibili che permettano ai collaboratori di gestire al meglio e con elasticità le esigenze familiari e lavorative.
  • Convenzioni varie: con palestre, cinema, piscine o parchi divertimento, per garantire ai propri dipendenti dei momenti di svago con i propri cari incrementando il senso di engagement verso l’azienda.

Questo elenco, in realtà, propone soltanto alcuni esempi di benefit aziendali. Non esiste infatti un catalogo fisso di benefit per i lavoratori e non ci sono limiti: ciò che conta è ascoltare i propri dipendenti, coglierne le esigenze e le difficoltà e proporre i benefit che saranno più apprezzati.  Contattaci - consulenza gratuita; persone sedute con contratto di consulenza

Quali sono i migliori benefit aziendali?

Quali sono i migliori benefit aziendali? Ma soprattutto, esistono davvero dei benefit migliori di altri?

Stando alle ricerche sul tema, tutti i dipendenti, a seconda della loro generazione d’appartenenza, la loro mansione e il loro livello di istruzione, hanno preferenze diverse. In termini generali possiamo dire però che, stando alla ricerca Randstad, un intervistato su due (42%) apprezza la maggior flessibilità di lavoro, il 27% predilige il sostegno e l’assistenza all’infanzia, il 26% le opportunità di formazione e il 23% le presentazioni sanitarie. Lo smart working rappresenta ad oggi un benefit aziendale interessantissimo per il 78% degli intervistati.

Ad ogni modo, ciò che è certo è che ogni azienda è un mondo a sé. Spetta quindi al reparto HR e al datore di lavoro prestare attenzione alle esigenze dei collaboratori per pianificare poi benefit mirati. Nulla vieta infatti di creare un benefit aziendale mai esistito prima da trasformare poi nell’elemento caratterizzante rispetto all’esperienza offerta all’interno dell’azienda per fidelizzare i talenti ed attrarne di nuovi.

Qualunque siano i benefit che le aziende decidono di offrire ai propri dipendenti, ciò che conta è assicurarsi che tutte le persone siano a conoscenza delle possibilità. Non è un caso infatti che una delle best practice preveda di inserire tutte le informazioni relative ai benefit all’interno del software HR in uso.

Utilizzando l’App MyNet, le aziende si dotano di un software HR in versione mobile, un’app che i dipendenti possono scaricare sul cellulare per gestire in maniera semplificata tutte le attività quotidiane del lavoro: dalla timbratura del cartellino alla richiesta di ferie, dalla ricezione della busta paga alla comunicazione con i colleghi e con i responsabili. Tra le funzionalità di MyNet rientra poi il modulo Link Aziendali, lo spazio perfetto per garantire ai propri dipendenti la possibilità di accedere con un click alla piattaforma dedicata ai benefit aziendali per rimanere sempre aggiornati a proposito delle ultime novità in fatto di welfare.

Questo articolo è stato scritto da

Manuele CeschiaCEO di MyNet. Laureato in Economia e da sempre impegnato nel settore del marketing, della comunicazione e dell’organizzazione di eventi, si occupa dello sviluppo del progetto MyNet supportando il lavoro di tutti i team. Collabora con Università e Centri di formazione per condividere la sua esperienza professionale.

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