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leadership trasformazionale:immagine di pedine in cerchio e ombra a forma di corona

Ispirare e motivare i dipendenti con la leadership trasformazionale

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Tempo fa abbiamo scoperto la vera caratteristica del buon leader in un articolo dedicato agli stili di leadership più diffusi imparando che ogni forma di leadership può rivelarsi utile e preziosa a seconda delle circostanze. Niente stili “buoni” o “cattivi”, insomma, ma semplici varianti utili a guidare le persone verso un traguardo condiviso. Considerato che una buona gestione del team e la creazione di salde relazioni con i dipendenti sono fondamentali per ogni azienda decisa a garantirsi un ottimo tasso di retention, ora più che mai è arrivato il momento per i leader aziendali di prendere nota del vero desiderio dei dipendenti: quello di essere guidati da una figura capace di identificare il loro potenziale ed aiutarli poi a realizzarlo appieno. In questo articolo, ci dedicheremo quindi a scoprire che cos’è la leadership trasformazionale, una delle forme di leadership più celebri, che cosa permette di ottenere e quali sono le caratteristiche di un buon leader trasformazionale.

Leadership trasformazionale: una definizione

La storia della leadership trasformazionale comincia nel 1973 quando il sociologo James V. Downtown coniò il termine all’interno del suo testo Rebel Leadership: commitment and Charisma in the Revolutionary Process. Da lì, il termine venne ripreso prima da James MacGregor Burns nel 1978 nel suo Leadership, in cui analizzava il concetto di leadership in ambito politico, e poi da Bernard M. Bass nel 1985 che affrontò invece il tema della leadership in ambito organizzativo.

Volendo perciò trovare una definizione di leadership trasformazionale potremmo riprendere le parole di Burns e descriverla come una forma di leadership che permette ai leader di “ottenere migliori risultati, migliorare il morale e la motivazione influenzando in maniera positiva i subordinati”.

Cos’è la leadership trasformazionale

Quindi, cos’è la leadership trasformazionale? Potremmo dire che questa forma di leadership si basa sulla capacità del leader di influenzare positivamente la crescita delle persone. Indipendentemente dal contesto, perché ogni forma di leadership si adatta benissimo anche a contesti non di tipo aziendale, la leadership trasformazionale ispira le persone a raggiungere risultati inaspettati, infondendo fiducia nel cambiamento ed aumentando la motivazione intrinseca.

La motivazione intrinseca è importantissima, dentro e fuori dal contesto lavorativo. Non dipendendo da condizioni esterne (un aumento di stipendio, una promozione, un rischio di demansionamento etc.), questa tipologia di motivazione porta le persone ad agire per il semplice piacere di farlo, perché l’azione si associa ad un senso di soddisfazione personale legato al proprio operato. Il risultato? Un significativo aumento delle prestazioni.

Dopo aver offerto ai lavoratori una visione in grado di motivare, il leader pronto ad adottare una leadership trasformazionale dovrà garantire ai dipendenti un maggior grado di autonomia per trarre il meglio dall’empowerment. Avendo incoraggiato, ispirato e motivato i propri collaboratori, sarà più semplice per lui incentivare il cambiamento positivo e ottenerne incredibili vantaggi per il team di lavoro e per l’organizzazione nel suo complesso.

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Le caratteristiche del leader trasformazionale

Per un leader trasformazionale, una buona dose di soft skills è fondamentale per riuscire a cogliere i talenti dei propri collaboratori e farli crescere al meglio. Doti comunicative e relazionali, ad esempio, sono la base imprescindibile per permettere al leader di stringere relazioni positive con il team.

Un buon leader trasformazionale, quindi:

  • Funge da esempio: con il proprio comportamento, etico e rispettoso, i leader trasformazionali rappresentano un esempio da imitare per tutto il gruppo. La loro voglia di mettersi in gioco, il loro entusiasmo, la loro capacità di gestire le relazioni interpersonali spinge i collaboratori a sentirsi liberi di poter esprimere al massimo il proprio potenziale e i propri punti di vista per poter affrontare ogni ostacolo. Il leader trasformazionale possiede inoltre uno spiccato spirito di gruppo e si occupa di massimizzare l’efficacia dei propri collaboratori puntando alla soddisfazione dei singoli, del team e dell’organizzazione.
  • Motiva e responsabilizza le persone: anche attraverso la creazione di ambienti di lavoro stimolanti, la leadership trasformazionale punta ad aumentare la motivazione delle persone e il loro senso di autoefficacia. Proprio per questo, il leader trasformazionale si occupa di definire gli obiettivi e le singole attività e di comunicarle al meglio responsabilizzando i singoli (qui spieghiamo come poter ottimizzare la comunicazione interna con un’app aziendale). L’obiettivo, in questo caso, consiste nella diffusione di un vero e proprio benessere organizzativo che si traduce, naturalmente, in migliori performance. Insomma, spetta al leader trasformazionale il compito di capire al meglio come motivare i singoli e i team per fare in modo che tutti si sentano coinvolti e pronti a collaborare al meglio.
  • È empatico: non esiste modo migliore di coinvolgere le persone dell’empatia. Un leader trasformazionale sa ascoltare attivamente, è trasparente, celebra il contributo dei singoli, offre supporto e agisce da mentore tenendo in considerazione i bisogni dei suoi sottoposti. Celebrando l’individualità, la leadership trasformazionale permette inoltre di creare un ambiente ricco di persone consapevoli delle proprie capacità e dei propri limiti, pronte a trovare soluzioni innovative ai problemi e a migliorare costantemente.
  • Ispira i collaboratori: dando grande importanza ai bisogni, alla consapevolezza personale e al successo dei singoli collaboratori, il leader trasformazionale è in grado di ispirare i propri collaboratori, incoraggiare il pensiero indipendente e incentivare la creatività e la crescita continua. Come? Ponendo sfide continue e trasmettendo ottimismo nel raggiungimento degli obiettivi. Un ambiente di lavoro positivo è generalmente ricco di idee innovative e, quindi, molto abile nella gestione del cambiamento. Il leader trasformazionale si impegna inoltre nella pianificazione di attività utili a far crescere le risorse umane, organizzando tra le varie cose sessioni di coaching.

Come funziona la leadership transazionale: il modello delle 4 “I” di Bernard Bass

Uno dei modelli di leadership trasformazionale più celebri è quello delle 4 “I” di Bernard Bass. Secondo questo modello, quattro sono gli elementi chiave per una leadership trasformazionale di successo:

  1. Influenza idealizzata: le azioni, i modi e l’attitudine del leader trasformazionale lo rendono una figura di cui fidarsi e un esempio morale ed etico. Come abbiamo visto, nella leadership trasformazione è importante che il clima di lavoro sia improntato sul rispetto e sul confronto aperto così che il leader possa essere percepito come un esempio da imitare per poter raggiungere in modo etico il successo;
  2. Motivazione ispiratrice: nella leadership trasformazionale, è importante fornire una visione e obiettivi capaci di ispirare e motivare le persone all’azione, facendo in modo che i loro obiettivi personali si uniscano ed allineino a quelli dell’organizzazione. La visione condivisa può così rappresentare per tutti un motivo di sfida capace di aumentare l’entusiasmo e l’ottimismo verso il raggiungimento (collettivo) dei risultati;
  3. Stimolazione intellettuale: l’ambiente di lavoro positivo ed ottimista creato dal leader trasformazionale incentiva il pensiero indipendente e la creatività dei singoli permettendo al gruppo di mettere in discussione ciò che “si è sempre fatto così” per trovare nuove soluzioni innovative. Il risultato sarà la piena realizzazione del potenziale dei singoli.
  4. Considerazione individuale: non solo team ma anche crescita individuale. Non esiste leadership trasformazionale che non presti attenzione e orecchio ai bisogni e alle ambizioni personali e professionali dei singoli per farne delle occasioni di crescita.

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Leadership trasformazionale vs leadership transazionale: le differenze

Da sempre, la leadership trasformazionale si associa (e contrappone) alla leadership transazionale. Ma quali sono le differenze tra le due? Dopo aver indagato che cos’è la leadership trasformazionale, approfondiamo brevemente come funziona la leadership che si fonda, invece, sulla transazione.

La leadership transazionale, infatti, prende questo nome perché il leader che l’adotta sfrutta appieno la motivazione che si crea nelle persone in attesa di vedersi riconosciuto un premio o risparmiata una punizione. Quel che accade, insomma, è un vero e proprio scambio per cui il datore di lavoro offre denaro in cambio dell’attività dei suoi dipendenti.

La maggior parte dei modelli di leadership attualmente utilizzati nelle organizzazioni si basa su questa transazione e sul monitoraggio preciso di indici di performance a livello individuale, di gruppo e organizzativo che permettono di incentivare le attività dei dipendenti in previsione di promozioni, premi, richiami e quant’altro.

Secondo Burns infatti, la leadership transazionale ha effetti positivi sulla motivazione estrinseca (quella cioè strettamente dipendente dal contesto esterno) ed è ottimale nel caso di situazioni aziendali delicate e di crisi, in cui sono regole e protocolli a dover guidare il team verso il superamento delle difficoltà, mettendo in secondo piano l’innovazione e la creatività.

Quando usare la leadership trasformazionale

Come abbiamo detto più volte, non esiste una leadership perfetta e applicabile a tutti i contesti e a tutte le situazione e la leadership trasformazionale non fa eccezione.

Quando ha senso adottarla, quindi?

La leadership trasformazionale è ideale per affrontare i momenti di cambiamento organizzativo. Incentivando la creatività e le idee innovative, questa forma di leadership permette di bilanciare visione e obiettivi sia di lungo sia di breve termine senza perdere di vista l’importanza delle relazioni. Soprattutto quando si tratta di change management, il leader trasformazionale sa individuare la giusta strada per motivare le persone e permettere loro di abbracciare il cambiamento.

Questo articolo è stato scritto da

Manuele CeschiaCEO di MyNet. Laureato in Economia e da sempre impegnato nel settore del marketing, della comunicazione e dell’organizzazione di eventi, si occupa dello sviluppo del progetto MyNet supportando il lavoro di tutti i team. Collabora con Università e Centri di formazione per condividere la sua esperienza professionale.

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