L’App per la gestione delle risorse umane
Quanto conta la comunicazione per una gestione efficace del capitale umano e la creazione di una relazione costruttiva tra dipendenti e azienda
Da qualche tempo la comunicazione è entrata prepotentemente nel mondo delle Risorse umane. E’ sempre più frequente osservare professionisti delle HR con un passato da comunicatori o da esperti di marketing. Interrogarsi sul perché di questa evoluzione è doppiamente interessante: da un lato, infatti, questa tendenza ci permette di mettere a fuoco quali sono le (nuove) caratteristiche dei professionisti che si occupano di gestione delle Risorse umane; dall’altro, ci aiuta a capire meglio come è destinata a mutare la loro attività. La crescita esponenziale del volume di contenuti con la quale ogni azienda ha dovuto confrontarsi negli ultimi dieci anni è alla base di questo cambiamento. Non ci riferiamo solo ai contenuti pensati e progettati per essere diffusi all’esterno; pensiamo anche ai contenuti necessari per il proprio interno: dalla crescita delle attività di formazione all’implementazione di procedure operative e di sicurezza, fino alla diffusione sempre più capillare degli strumenti di comunicazione.
Oggi, praticamente ogni dipendente di un’azienda dispone di una casella di posta elettronica. E quasi tutti hanno uno smartphone.
Cosa cambia nella gestione delle Risorse umane
Questo cambiamento di scenario impone quindi un’azione di gestione delle risorse umane nuova. La diffusione tra il personale di strumenti di comunicazione comporta, in particolare, una disponibilità quasi implicita da parte della stessa azienda al confronto e al dialogo.
La disintermediazione che gli strumenti di comunicazione non determina più una relazione top-down, ovvero a senso unico dai vertici alla base aziendale; bensì, la disintermediazione dà luogo a delle vere e proprie conversazioni.
Conversazioni che, chiaramente, a questo punto vanno gestite e valorizzate. Qualora, infatti, venissero ignorate inciderebbero in modo diretto sullo stesso rapporto di fiducia tra l’azienda e il lavoratore.
Di qui, la nuova attenzione verso i contenuti – tutti i contenuti – che le aziende oggi producono. A questo, poi, si aggiunge il fatto che la rivoluzione digitale ha permesso di trasformare gli smartphone in veri e propri “luoghi” nei quali sviluppare attività sociali e, naturalmente, lavorative.
La necessità di un’app per le Risorse umane: il caso di MyNet e della sua “Bacheca”
Per queste ragioni è ormai necessario ripensare e riordinare i flussi di comunicazione interna che instradano i contenuti generati dalle aziende verso i lavoratori e viceversa. Un’app, in questa prospettiva, rappresenta il terminale perfetto per distribuire i contenuti da e verso l’azienda e da e verso i dipendenti. Un caso interessante, in questo senso, è rappresentato dal modulo “Bacheca” di MyNet. Questo modulo è l’esatta trasposizione della cara, vecchia bacheca che ogni ufficio o stabilimento aveva un tempo al proprio ingresso. Era il luogo dove, appena prima di iniziare la propria giornata lavorativa, i dipendenti veniva informati dall’azienda sulle novità del momento. MyNet ha digitalizzato la bacheca, rendendola uno spazio di informazione dinamico a favore del dipendente: circolari, aggiornamenti sulle procedure di sicurezza, informazioni e dati utili possono essere così rilasciati in modo puntuale e in qualsiasi momento a ogni singolo dipendente.
E un sistema di notifiche dà la certezza che ogni singolo aggiornamento catturi l’attenzione del collaboratore.
Un caso pratico: l’uso della Bacheca ai tempi del Coronavirus
In questi mesi di emergenza molti nostri clienti hanno utilizzato la Bacheca per comunicare i nuovi protocolli di sicurezza adottati all’interno di stabilimenti e uffici.
In particolare, però, con un’azienda ci siamo spinti oltre.
Abbiamo integrato nel modulo Bacheca un’autocertificazione per permettere ai dipendenti di recarsi al lavoro in sicurezza. Non solo: abbiamo anche inserito un apposito spazio nel quale ognuno deve necessariamente inserire il dato relativo alla propria temperatura corporea. Nel momento in cui questo dato è inferiore a 37,5 gradi, l’app lo trasmette al Gestionale Risorse Umane e quest’ultimo sblocca il badge del dipendente, permettendogli di entrare in azienda.
In questo modo, non solo viene salvaguardata in pieno la sicurezza del singolo dipendente e, con essa, quella dei suoi colleghi; ma l’azienda ha anche modo di avere un quadro quotidiano sullo stato di salute dei dipendenti e uno storico delle rilevazioni delle temperature. E tutto questo avviene rispettando appieno le normative su privacy e tutela dei dati personali, dal momento che la conservazione di queste informazioni risponde ai dettami di legge.
Inoltre, e non si tratta certamente di un dettaglio, questa modalità di rilevazione della temperatura evita la creazione di code all’esterno degli stabilimenti e di possibili situazioni di mancato rispetto di quel distanziamento sociale che rappresenta uno dei requisiti di sicurezza più importanti per arginare la diffusione del virus ed evitare il contagio.
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