
Lavoro e mobbing: cos’è, come riconoscerlo e prevenirlo in azienda
Il tema lavoro e mobbing è sempre più centrale nel dibattito sulle condizioni lavorative e sul benessere aziendale. Ma di cosa si tratta?
Il mobbing sul lavoro è un fenomeno che colpisce migliaia di lavoratori ogni anno, con conseguenze devastanti non solo per le vittime, ma anche per le aziende. Secondo una ricerca dell’Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro (INAIL), oltre 1,5 milioni di lavoratori in Italia hanno subito comportamenti di mobbing in ufficio, con effetti negativi sul benessere personale e sulla produttività aziendale.
Un ambiente di lavoro tossico, in cui si verificano episodi di esclusione, critiche sistematiche e svalutazione delle competenze, può portare a una drastica riduzione della motivazione, un aumento del turnover e un peggioramento delle performance aziendali. E non solo, perché il mobbing sul posto di lavoro può generare conflitti interni difficili da gestire, danneggiare il clima aziendale e persino tradursi in cause legali costose per l’azienda.
Ma come riconoscere il mobbing? Quali sono i segnali da osservare? E soprattutto, cosa possono fare le aziende, i responsabili HR e i CEO per prevenirlo e gestirlo in modo efficace? In questo articolo analizzeremo il significato di mobbing sul lavoro, i suoi effetti sulle organizzazioni e le strategie migliori per prevenirlo.
Cos’è il mobbing sul lavoro: significato e definizione del termine
Quando si parla di mobbing sul lavoro ci si riferisce a una serie di comportamenti vessatori e ripetuti nel tempo, messi in atto nei confronti di un lavoratore con l’obiettivo di isolarlo, sminuirlo o spingerlo alle dimissioni. Queste azioni, come vedremo tra poco, possono provenire da superiori, colleghi o persino dall’intera organizzazione.
Sebbene il mobbing sul posto di lavoro non abbia ancora una definizione univoca nella legislazione italiana, diversi studi e sentenze lo descrivono come un insieme di atteggiamenti ostili e persecutori, che possono avere gravi conseguenze sulla salute psicologica e fisica delle sue vittime.
Le principali tipologie di mobbing aziendale
Come abbiamo anticipato, il mobbing in ufficio può assumere forme diverse a seconda della dinamica tra chi lo esercita e chi lo subisce. Le principali tipologie includono:
- Mobbing verticale: quando un superiore gerarchico attua pressioni psicologiche su un dipendente, attraverso critiche costanti, umiliazioni pubbliche o eccessivo carico di lavoro.
- Mobbing orizzontale: si verifica tra colleghi di pari livello e può consistere in esclusione dal gruppo, pettegolezzi diffamatori o sabotaggio lavorativo. Secondo un articolo de La Repubblica, le forme più comuni di mobbing includono proprio pettegolezzi (53%), esclusione e boicottaggio intenzionale (oltre 34%).
- Bossing: una strategia adottata dall’azienda per spingere un dipendente a lasciare volontariamente il posto di lavoro, riducendo le sue responsabilità o mettendolo in condizioni di stress insostenibile.
- Straining: simile al mobbing, ma con episodi meno frequenti; si tratta di situazioni di stress prolungato causate da azioni isolate ma significative.
Essere consapevoli delle diverse forme di mobbing lavorativo è il primo passo per riconoscerlo e affrontarlo. Ma quali sono i segnali concreti che possono indicare un caso di mobbing in azienda?
Lavoro e mobbing: 5 segnali per riconoscerlo in azienda
Riconoscere quando il mobbing si è fatto strada nell’ambito del lavoro non è sempre facile, perché può manifestarsi in modi diversi e graduali. Tuttavia, ci sono alcuni segnali ricorrenti che possono aiutare a individuare casi di mobbing in ufficio prima che la situazione degeneri.
I campanelli d’allarme più comuni includono:
- Isolamento e marginalizzazione: la vittima di mobbing viene esclusa da riunioni, progetti o momenti informali tra colleghi.
- Critiche continue e svalutazione del lavoro svolto: il dipendente riceve osservazioni eccessivamente severe, spesso in pubblico, indipendentemente dalla qualità del suo operato.
- Sottrazione di incarichi o, al contrario, sovraccarico di lavoro: strategie volte a mettere il lavoratore in difficoltà, rendendo la sua posizione insostenibile.
- Discriminazioni e umiliazioni ripetute: attacchi personali, commenti sarcastici, offese dirette o velate, che mirano a minare l’autostima della persona.
- Pettegolezzi e calunnie: diffusione di voci false per screditare il dipendente agli occhi dei colleghi e dei superiori.
Secondo diversi studi, molti lavoratori non segnalano episodi di mobbing sul posto di lavoro per paura di ritorsioni o perché non si rendono immediatamente conto della gravità della situazione. Per questo è fondamentale che le aziende e i responsabili delle risorse umane siano in grado di identificare i segnali e intervenire in modo tempestivo.
Come prevenire il mobbing sul lavoro
Ma cosa può fare un’azienda per prevenire il mobbing sul lavoro e creare un ambiente sano e rispettoso?
La prevenzione è il miglior strumento per evitare che si sviluppino dinamiche tossiche in azienda. Un’organizzazione che investe nel benessere aziendale e nella trasparenza delle relazioni interne riduce drasticamente il rischio di mobbing in ufficio e ne previene le conseguenze negative su dipendenti e produttività.
Ecco alcune strategie concrete che aziende, HR e manager possono adottare:
Creare una cultura aziendale basata sul rispetto e sulla trasparenza
Un’azienda con valori chiari e condivisi è meno soggetta a fenomeni di mobbing lavorativo. Definire codici etici e policy anti-mobbing aiuta a creare un ambiente di lavoro sicuro e rispettoso, in cui ogni dipendente sa di poter contare su regole chiare e su una gestione equa delle relazioni.
Formare dirigenti e dipendenti sul tema lavoro e mobbing
Molti episodi di mobbing in ufficio passano inosservati perché non vengono riconosciuti come tali. Organizzare corsi di formazione su comportamenti scorretti, gestione dei conflitti e leadership etica (degli stili di leadership abbiamo già scritto qui) aiuta a sensibilizzare l’intera azienda e a responsabilizzare sia i manager che i collaboratori.
Attivare un sistema di segnalazione anonima
Spesso le vittime di mobbing hanno paura di denunciare, temendo ripercussioni. Implementare canali sicuri e anonimi per la segnalazione di comportamenti scorretti permette ai dipendenti di esprimersi liberamente e ai responsabili HR di intervenire in modo tempestivo.
Monitorare il clima aziendale e il benessere dei dipendenti
Raccogliere feedback periodici attraverso sondaggi anonimi e analizzare i dati sul turnover e sull’assenteismo può aiutare a identificare segnali di disagio. Un buon HR dovrebbe tenere d’occhio questi indicatori per prevenire situazioni di mobbing in ufficio prima che diventino critiche.
Utilizzare strumenti digitali per la gestione e la prevenzione del mobbing
La tecnologia può essere un’alleata fondamentale per garantire una gestione trasparente delle risorse umane. Strumenti come App MyNet, il software all-in-one per la gestione delle risorse umane in azienda, permettono di ottimizzare la comunicazione interna, favorire la collaborazione e monitorare il benessere dei dipendenti, riducendo il rischio di isolamento e dinamiche dannose.
Come gestire un caso di mobbing in azienda
Anche con le migliori strategie di prevenzione, può capitare che un’azienda si trovi a dover affrontare un caso di mobbing sul lavoro. Quando un dipendente segnala di essere vittima di mobbing sul posto di lavoro, è fondamentale agire in modo tempestivo e strutturato per risolvere la situazione prima che degeneri e causi danni all’ambiente lavorativo e alla reputazione aziendale.
Ecco i passi chiave che aziende, HR e dirigenti dovrebbero seguire per gestire efficacemente un caso di mobbing in ufficio.
- Ascoltare e raccogliere informazioni: il primo passo è ascoltare attentamente la vittima di mobbing, garantendo uno spazio sicuro in cui possa raccontare la propria esperienza senza timore di ritorsioni. È importante raccogliere prove e testimonianze per comprendere la gravità della situazione e avere un quadro chiaro degli eventi.
- Verificare i fatti e analizzare la situazione: una volta ricevuta la segnalazione, il team HR o il responsabile designato deve avviare un’indagine interna, analizzando documenti, e-mail, chat aziendali e confrontandosi con eventuali testimoni. Una valutazione imparziale è essenziale per evitare accuse infondate e per garantire una gestione equa del caso.
- Intervenire in modo concreto e tempestivo: se il mobbing in ufficio viene confermato, l’azienda deve agire con provvedimenti chiari e proporzionati, che possono includere:
- Richiami ufficiali o provvedimenti disciplinari nei confronti dell’autore del mobbing.
- Mediazione tra le parti coinvolte, se possibile, per ristabilire un clima di rispetto.
- Riassegnazione di mansioni o trasferimenti, se necessario per proteggere la vittima di mobbing.
- Offrire supporto alla vittima di mobbing: affrontare episodi di mobbing sul posto di lavoro può essere estremamente stressante per la persona coinvolta. L’azienda può supportare la vittima attraverso:
- Colloqui con specialisti HR o psicologi aziendali per aiutarla a elaborare l’esperienza.
- Soluzioni di flessibilità lavorativa, per ridurre il disagio e garantire un rientro sereno.
- Programmi di mentoring e coaching, per ricostruire la fiducia nel team e nel contesto lavorativo.
Lavoro e mobbing: il ruolo della comunicazione e del monitoraggio
Il mobbing sul lavoro non è solo il risultato di comportamenti individuali scorretti, ma spesso il sintomo di un ambiente lavorativo poco sano. Un’azienda che pone attenzione al benessere organizzativo e alla qualità delle relazioni interne riduce il rischio di conflitti, isolamento e dinamiche tossiche, promuovendo invece una cultura basata sul rispetto e sulla collaborazione.
Uno degli aspetti fondamentali per prevenire il mobbing in ufficio è la comunicazione. In un contesto in cui le informazioni circolano in modo chiaro e trasparente, le incomprensioni si riducono e i dipendenti si sentono più coinvolti. Strumenti digitali come MyNet, che offrono chat aziendali, spazi di condivisione e strumenti di feedback strutturati, aiutano a creare un flusso comunicativo efficace, favorendo il confronto tra colleghi e riducendo il rischio di esclusione o tensioni.
Un altro elemento chiave è la capacità dell’azienda di monitorare il clima aziendale. Troppe volte, segnali di malessere vengono ignorati fino a quando la situazione diventa insostenibile. Attraverso sondaggi anonimi e strumenti di analisi interni, le imprese possono intercettare eventuali tensioni prima che si trasformino in episodi di mobbing sul posto di lavoro, intervenendo in modo mirato per ristabilire un equilibrio. Come? Anche in questo caso, piattaforme e suite HR possono rivelarsi estremamente preziose.
Conclusione
Il mobbing sul lavoro è un problema che può avere conseguenze pesanti sia per le vittime che per le aziende. Oltre a compromettere il benessere psicologico dei lavoratori, può generare tensioni interne, ridurre la produttività e danneggiare la reputazione dell’impresa. Riconoscere i segnali di mobbing in ufficio, intervenire tempestivamente e promuovere un clima aziendale positivo sono passaggi fondamentali per contrastare il fenomeno.
Le aziende che vogliono prevenire il mobbing sul posto di lavoro devono puntare su una cultura organizzativa basata su rispetto, trasparenza e comunicazione. Strumenti digitali come MyNet possono aiutare HR e dirigenti a creare un ambiente lavorativo più sereno, favorendo il dialogo, il monitoraggio del clima aziendale e la gestione efficace delle risorse umane.
Se vuoi proteggere la tua azienda e garantire ai tuoi dipendenti uno spazio di lavoro sereno, è il momento di agire. Scopri come MyNet può aiutarti a migliorare la comunicazione interna e a costruire una cultura aziendale basata sulla trasparenza e il rispetto. Contattaci!
Questo articolo è stato scritto da