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contratto di tirocinio: studenti seduti al banco

Guida al contratto di tirocinio: retribuzione, durata e diritti del tirocinante

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L’ingresso nel mondo del lavoro rappresenta spesso una sfida per i giovani studenti e neolaureati pronti a mettere in pratica le competenze acquisite durante il percorso di studi. Una delle vie percorse più di frequente per colmare la distanza tra teoria e pratica è rappresentata dal contratto di tirocinio o stage. Questa forma di inserimento temporaneo in azienda offre alle imprese l’opportunità di accogliere nelle proprie file nuovi talenti offrendo loro un’esperienza che potrebbe trasformarsi in un possibile impiego futuro.
Secondo la definizione fornita dall’Unione Europea, il tirocinio è da intendersi come un “periodo di pratica lavorativa di durata limitata, retribuito o meno, con una componente di apprendimento e formazione. L’obiettivo è semplice: permettere ai giovani di acquisire competenze pratiche e professionali utili a facilitare la transizione verso un’occupazione regolare.
Optare per un contratto di tirocinio può rappresentare per le imprese un’opzione molto interessante per avere accesso a un bacino di giovani da cui attingere.
Ma come funziona esattamente un contratto di stage, extracurriculare e curriculare, quali sono le sue caratteristiche e cosa ne dice la normativa vigente? 

Cos’è il contratto di tirocinio 

Il contratto di tirocinio, noto anche come contratto di stage, costituisce una forma temporanea di inserimento lavorativo rivolta agli studenti ancora in corso di studi o a coloro che hanno completato la formazione e sono quindi in cerca di occupazione.

Questo inserimento temporaneo, che nulla ha a che fare con un contratto di lavoro subordinato, mira a fornire al tirocinante competenze pratiche complementari a quelle teoriche, acquisite durante il percorso di studi. Lo stage quindi non si configura come un tradizionale rapporto di lavoro, ma rappresenta piuttosto un percorso di formazione lavorativa.   

Grazie al contratto di tirocinio, le imprese offrono agli stagisti l’opportunità di immergersi direttamente in una professione specifica e di apprendere in modo diretto, attraverso la pratica, le competenze necessarie per avvicinarsi attivamente al mondo del lavoro. 

Naturalmente, questa soluzione può essere molto vantaggiosa per le imprese, che dai tirocinanti freschi di studi possono trarre molti utili spunti e portare così in azienda nuova energia, voglia di mettersi in gioco e apprendere.  

 

Contratto di stage: cosa dice la normativa 

Il panorama normativo relativo al contratto di tirocinio o contratto per stage ha subito significativi cambiamenti nel corso degli anni, con interventi legislativi mirati a garantire una maggior tutela degli stagisti e a regolare l’utilizzo di questa forma di inserimento lavorativo.  

La normativa in materia di tirocinio formativo, introdotto con la legge del 24 giugno 1997, ha originariamente concesso alle Regioni un’ampia autonomia per definire durata, tempistiche e retribuzione ed è stata rivista, allo scopo di evitare distorsioni nell’uso di questo contratto, attraverso la Legge Fornero prima, nel 2012, e con l’intervento della Conferenza Stato Regioni poi, nel 2017, che ha definito una serie di linee guida per gli imprenditori.  

Se già la Riforma Fornero aveva apportato modifiche significative volte a proteggere gli stagisti e scoraggiare pratiche improprie, ad esempio vietando la pratica dei tirocini extracurriculari gratuiti, la legge di Bilancio è ulteriormente intervenuta per regolarizzare aspetti come le sanzioni alle imprese non conformi alle linee guida e chiarire ulteriormente che il tirocinio non può essere utilizzato per sostituire dipendenti in malattia o in maternità. 

Alla base di un contratto di tirocinio 

Il contratto di tirocinio, essendo una forma atipica e non equiparabile al lavoro subordinato, presenta specifici elementi chiave che ne definiscono la struttura e le modalità di attivazione.  

Nello specifico, è utile tenere a mente: 

  • Requisiti del tirocinante: il soggetto tirocinante o stagista deve rispondere ad una serie di requisiti, ovvero aver compiuto 16 anni e aver frequentato la scuola dell’obbligo per almeno 10 anni. Ben intesi, anche un soggetto non occupato o disoccupato può accedere ad un tirocinio.  
  • Tipologie di tirocinio: esistono diverse tipologie di tirocinio. Parliamo del tirocinio formativo o curriculare, svolto durante il percorso di studi e utile al raggiungimento dei crediti formativi, e del tirocinio extracurriculare, svolto dopo la laurea e volto all’inserimento nel mondo del lavoro.  
  • Convenzione con un ente: il contratto di tirocinio prevede la presenza di una convenzione tra un ente ospitante e un ente promotore. Quest’ultimo può essere un istituto scolastico, un ente pubblico, un centro per l’impiego, un consulente del lavoro, un’associazione e così via. 
  • Presenza di un ente ospitante: il datore di lavoro. 

Oltre a questi attori, è essenziale la figura del tutor, che deve affiancare il tirocinante per almeno il 70% delle ore dello stage. Il tutor assume un ruolo cruciale, fungendo da guida e mentore, supportando il tirocinante in situazioni difficili e valutandone le performance. 

contratto stage: tutor che spiega ad un tirocinante come svolgere un'attività

Quanti tirocinanti si possono assumere? 

La normativa ha stabilito che il numero dei tirocinanti che un’azienda può assumere è direttamente proporzionato al suo numero di dipendenti con contratto a tempo indeterminato. Nello specifico: 

  • Le aziende fino a 5 dipendenti con contratto indeterminato possono assumere 1 tirocinante; 
  • Le aziende con un numero di dipendenti a tempo indeterminato compreso tra 6 e 19 possono assumere 2 tirocinanti; 
  • Le aziende con più di 20 dipendenti con contratto a tempo indeterminato possono assumere tirocinanti per un massimo del 10% del numero di lavoratori con contratto a tempo indeterminato. 

Contratto stage: la retribuzione 

Arrivati a questo punto, sarà il caso di rispondere a una delle domande più frequenti sul tema, ovvero: il tirocinio è pagato? 

A differenza di quanto accade con i tradizionali contratti di lavoro, lo stagista non riceve uno stipendio con regolare busta paga ma questo non significa che il suo lavoro non debba essere retribuito. Infatti, allo stagista va corrisposto mensilmente un rimborso forfettario. 

A introdurre i minimi quantitativi e le procedure standard per la retribuzione degli stage sono state la Riforma Fornero e le Linee Guida emanate dalla Conferenza Stato Regioni che hanno concesso a ciascuna regione la libertà di stabilire un importo minimo mensile obbligatorio per lo stagista. 

La normativa stabilisce che il contratto di stage extracurriculare debba in ogni caso prevedere una retribuzione non inferiore ai 300 € lordi mensili, salvo restando la possibilità, da parte dell’azienda ospitante, di riconoscere un’indennità maggiore rispetto al minimo stabilito.  

Diversa invece la situazione per quanto concerne la retribuzione dello stage curriculare, che da contratto non prevede invece alcun compenso minimo obbligatorio ma è a completa discrezione dell’azienda. 

Diritti del tirocinante: ferie e permessi 

Ai contratti di tirocinio non si applicano tutti quei diritti previsti dalla legge per i rapporti di lavoro a tempo determinato o indeterminato. Tuttavia, gli stagisti hanno naturalmente il diritto di assentarsi dal lavoro, purché i giorni e le ore di assenza siano preventivamente concordate con il referente aziendale.  

Nel caso di malattia, gli stagisti non sono tenuti a fornire il certificato medico. 

La normativa ha inoltre introdotto nei contratti di lavoro a tirocinio il sistema della sospensione. Ciò significa che uno stagista ha piena libertà di sospendere il proprio tirocinio, con eventuale recupero, in caso di: 

  • Chiusura aziendale per ferie estive o natalizie; 
  • Malattie gravi o infortuni, se equivalenti a un terzo o più della durata totale dello stage; 
  • Periodo di maternità. 

Va notato che i tirocinanti non godono di contributi INPS, poiché lo stage non costituisce una forma di lavoro subordinato. Di conseguenza, non vi è nemmeno la maturazione del TFR.  

Tuttavia, il datore di lavoro è obbligato ad assicurare lo stagista presso l’INAIL e a sottoscrivere una polizza per la responsabilità civile presso terzi. 

 

Contratto di tirocinio: durata 

La durata di un contratto di tirocinio varia in base alla sua tipologia, formativo o extracurriculare, e al lavoro che viene svolto. Trattandosi di un vero e proprio percorso formativo piuttosto che un normale rapporto di lavoro, abbiamo visto infatti che l’aspetto dell’apprendimento è chiave in un contratto di tirocinio, il contratto di stage ha una durata predefinita, per consentire sia all’azienda che allo stagista di valutare il percorso. 

In Italia, la durata massima di un contratto di tirocinio è fissata a: 

  • 6 mesi, per tirocini formativi e di orientamento 
  • 12 mesi, per tirocini di inserimento o reinserimento al lavoro 
  • 12 mesi, per tirocini a favore di soggetti svantaggiati (14 mesi, se rivolti a persone diversamente abili) 
  • 4 mesi, per tirocini a favore di studenti delle scuole secondarie. 

Il tirocinio può concludersi prima della scadenza prevista in caso di dimissioni da parte dello stagista o interruzione da parte del datore di lavoro.  

Nonostante molto possa variare a seconda delle normative regionali, le ore settimanali dedicate al tirocinio sono stabilite nel progetto formativo del contratto di stage, con un limite minimo di 20 e un limite massimo di 40 ore settimanali.  

Gli orari di lavoro possono assumere diverse forme, tra cui full-time, part-time verticale, part-time orizzontale o a turni, offrendo flessibilità sia per gli stagisti che per le aziende coinvolte. 

Quali informazioni inserire nel contratto di tirocinio 

Un contratto di tirocinio o contratto di stage è un documento composto da due parti: la convenzione e il progetto formativo. 

La convenzione è l’accordo che viene stipulato tra l’azienda ospitante e l’ente promotore, contenente i dati legali, i riferimenti dei tutor e gli aspetti normativi che regolano il contratto stesso. 

Il progetto formativo, invece, dettaglia il percorso di formazione dello stagista, raccogliendo informazioni e dettagli sulle tre parti coinvolte nell’accordo (il tirocinante, l’azienda ospitante e l’ente promotore) e altri elementi fondamentali come la data di inizio dello stage, la sua durata, la sede in cui verranno svolte le attività, l’indennità economica, le mansioni di responsabilità del tirocinante, gli orari di lavoro e, naturalmente, gli obiettivi formativi. 

Globalmente, il contratto di tirocinio deve quindi includere: 

  • Dati identificativi del contratto: numero del contratto di tirocinio, dati sui tre soggetti coinvolti; 
  • Elementi descrittivi: tipologia dell’attività, durata e numero di ore; 
  • Tutor: la figura professionale che supervisionerà l’attività del tirocinante; 
  • Retribuzione: il compenso mensile spettante al tirocinante; 
  • Garanzie assicurative: con le assicurazioni INAIL attivate; 
  • Mansioni e modalità di svolgimento: i compiti del tirocinante e le modalità operative; 
  • Specifici accordi: note sulla collaborazione. 

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Questo articolo è stato scritto da

Manuele CeschiaCEO di MyNet. Laureato in Economia e da sempre impegnato nel settore del marketing, della comunicazione e dell’organizzazione di eventi, si occupa dello sviluppo del progetto MyNet supportando il lavoro di tutti i team. Collabora con Università e Centri di formazione per condividere la sua esperienza professionale.

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